
Traguardo tagliato per il gruppo 2009
26 Maggio 2024
Si ricomincia… siete pronti? Vi aspettiamo!
24 Agosto 2024Abbiamo rimarcato più volte che, alla base del successo dell’ASD Torrione FC, c’è la scelta della società di affidarsi ad allenatori di grande esperienza e che riescono a rappresentare un fondamentale punto di riferimento non solo per la proprietà, ma anche per atleti giovanissimi e che vanno seguiti con attenzione e senza trascurare alcun dettaglio. Tra i fiori all’occhiello dell’organigramma c’è senza dubbio Amerigo Ronga, tecnico del gruppo 2012 che è cresciuto esponenzialmente con il passare dei mesi ottenendo risultati importanti in diversi tornei cittadini e provinciali. È con lui che abbiamo interagito per ripercorrere le fasi salienti di un’annata da ricordare:
Che bilancio possiamo tracciare di questo percorso?
“È stato fatto un bel lavoro, sono veramente soddisfatto. Settimana dopo settimana ho notato la crescita dei ragazzi, individuale e collettiva. Non è mai semplice guidare un gruppo così giovane, composto da tante persone che hanno caratteri diversi e che vanno accompagnati in un percorso di crescita delicato. Rispetto al passato sono aumentati anche gli iscritti e questo certifica che siamo sulla buona strada. E stiamo creando anche una vera e propria scuola di portieri. Prima ne avevamo soltanto uno in organico, adesso ce ne sono quattro ed è un motivo d’orgoglio per tutti. Speriamo di essere soltanto all’inizio e che il meglio debba ancora venire”.
E poi sono arrivati i risultati…
“È vero, questo testimonia quanto vi stavo raccontando: il lavoro è stato ottimo, la crescita è evidente e un allenatore non può che essere orgoglioso. Abbiamo ottenuto un secondo posto al “Torneo Coralluzzo” a Bivio Pratole, un primo posto a Battipaglia e ci apprestiamo a disputare altre manifestazioni con la voglia di confermarci e di chiudere al meglio la stagione. Avere ragazzi che ti seguono e che credono in quello che proponi negli allenamenti settimanali è fondamentale, ho cercato di mettere a loro disposizione il mio entusiasmo e la mia esperienza”.
Qual è la parte più difficile del suo lavoro?
“È importantissimo formare un gruppo sportivo nel quale tutti si sentano partecipi del progetto. A un allenatore tocca provare a portare sullo stesso livello ragazzi più pronti e meno pronti, anche sotto questo punto di vista posso archiviare la stagione con soddisfazione. Ho dato minutaggio a tutti, provando a gestire la situazione con equilibrio e senza escludere nessuno. Ci può stare che qualcuno giochi dieci minuti in più rispetto a un altro, ma ciascun tesserato è stato preso in considerazione e ha dato il proprio contributo”.
Come è strutturato un allenamento?
“Io credo che, soprattutto quando alleni un gruppo così giovane, proporre tattiche e schemi giorno dopo giorno possa creare un pochino di confusione. La crescita deve essere graduale, bisogna rispettare i tempi di apprendimento e capire fino a che punto ci si può spingere con la proposta calcistica. Le mie sedute variano su base mensile e si dividono in tre momenti: una parte muscolare, una prettamente atletica e poi lavoro sulla tecnica di base con applicazione. I ragazzi devono eseguire esercizi composti, senza caricare troppo e pretendendo il giusto. I movimenti di base e l’esercitazione tecnica sono una parte essenziale del lavoro quotidiano, ognuno alla lunga deve capire come muoversi in campo in base alla zona occupata. Al centrale di centrocampo chiedo di distribuire palla a destra e a sinistra, gli esterni hanno compiti e funzioni precise, talvolta nell’addestramento adattiamo a turno un portiere in veste di libero affinché migliori nel gioco con i piedi e apprenda movimenti e tempi che gli torneranno utili in gara”.
E si riesce poi a trasferire tutto nella gara della domenica?
“Ci vogliono pazienza e lavoro, ma alla lunga i risultati si vedono. A inizio anno c’erano ragazzi che faticavano a controllare un pallone, oggi lo toccano più volte e con grande sicurezza. Vi faccio un esempio pratico. Di recente, a Battipaglia, un nostro difensore ha fatto gol sfruttando una serie di movimenti provati e riprovati in allenamento. È stato un bel vedere, ma noi allenatori sappiamo quanti mesi ci siano voluti affinché i ragazzi assimilassero i meccanismi e proponessero a memoria questi schemi”.
Che clima si respira all’interno della vostra squadra?
“Devo dire che posso essere contento sotto tutti i punti di vista. Il gruppo è molto unito, i ragazzi stanno bene tra di loro e si impegnano tanto negli allenamenti. Si è creato un buon rapporto anche con i genitori, hanno visto con i loro occhi che ciascun giocatore ha avuto il suo spazio. E poi sono aumentati gli iscritti, come ho detto prima spero che le cose possano andare ancora meglio nei prossimi mesi perché ogni componente sta profondendo il massimo delle energie per un progetto vincente e che certifica ancora una volta il ruolo fondamentale della scuola calcio nella crescita dei giovani”.