
IL TORRIONE TORNA A CASA
19 Aprile 2024
Serata di fine campionato
24 Aprile 2024Ogni favola è un gioco che si fa con il tempo, recitava una indimenticata canzone del bravissimo Edoardo Bennato. Quale metafora può essere più adatta di questa per ripercorrere l’annata calcistica del Torrione O.C.. La rosa allestita ex novo, con l’eccezione di pochi elementi rimasti dalla stagione precedente, ha avuto bisogno di tempo per amalgamarsi e di far maturare i tanti giovani di cui la squadra è piena. Tempo ne è occorso anche all’allenatore e allo staff tecnico che con direttore e società hanno fatto il possibile nel mercato di riparazione per apportare quei correttivi che potessero colmare le lacune che si sono create per varie situazioni durante i primi mesi di campionato. Qualche dubbio c’è stato lungo la strada, varie sono state le perplessità, ma la convinzione della società nel percorrere la linea tracciata è stata decisa e determinante. Le idee erano e restano chiare su quello che è il modello che la società vuole seguire. Lo si è perseguito fino alla fine e i FATTI le hanno dato ragione. I fatti con la F maiuscola perché va ribadito, e non è cosa da poco, in questo mondo calcistico, dilettantistico in particolare, non sono da tutti. Promesse mantenute e nessun proposito disatteso, e non parliamo dei risultati del campo, perché siamo onesti quelli possono dipendere dalle buone intenzioni e dal buon lavoro fino a novantanove, ma poi il resto non dipende solo da te. La società è ben guidata e le va dato atto che ha saputo circondarsi di persone valide. Dal primo all’ultimo arrivato. Tutti hanno concorso a raggiungere il traguardo stagionale prefissato e riteniamo che ciascuno a modo proprio ha dato un contributo fondamentale. Adesso probabilmente verrà la salita perché gli altri si sono accorti di noi. Ci riferiamo a quelli che dopo le prime partite dicevano in giro “il Torrione? chill’ so scars’”. Questo non lo dimentichiamo e NON lo dimenticheremo MAI. Non per rabbia o per portare rancore tranquilli. Semplicemente per ricordare a noi stessi la nostra mentalità e il nostro credo: Fatti non parole (nds motto del Presidente del 1989 C.U.S.).
Se forse il futuro sarà in salita, ci penseremo domani. Adesso godiamoci la meritata Gioia e permetteteci di ringraziare chi ha condiviso il nostro progetto sposandone la causa, dagli allenatori, quelli che hanno iniziato la preparazione e a chi ha portato a termine il campionato, dal direttore al preparatore portieri per passare al magazziniere, al fotografo e per finire, non per ordine di importanza, ai calciatori: ai veterani che ne hanno vissuto tante esperienze altrove e hanno preferito noi ad altri quest’anno, e ai tanti giovani, intelligenti e lungimiranti, che hanno fatto esperienza con noi. Sono cresciuti come calciatori e come uomini e hanno fatto crescere la società. Abbiamo l’umiltà di ammettere che non siamo mestieranti ma abbiamo bisogno di apprendere. Vogliamo crescere e vogliamo imparare, per migliorare e raggiungere nuovi traguardi. Un ringraziamento anche ai tifosi che ci sono stati vicini dal primo momento, quello delle difficoltà.
Siamo lieti di avervi potuto raccontare questa bella favola. Una favola che finisce con lieto fine.